Sala III
Aprono il percorso della sala due dipinti su tavola e due sculture lignee raffiguranti la Madonna col Bambino. Le opere, riconducibili ad ignoti artisti locali del secolo XIII, manifestano un accentuato arcaismo iconografico e stilistico evidenziato dalla rigida frontalità e immobilità delle figure.
Al centro della parete sinistra è collocato il prezioso trittico di Alba Fucens costituito da tre scomparti in legno scolpito e dipinto, impreziosito da lamina d'argento dorato, perle, gemme e smalto. Estratto dalle macerie dopo il terremoto del 1915 fu trasportato nel Museo di Palazzo Venezia a Roma. L'opera, inserita, dopo un accurato restauro, in una scatola climatica per garantirne una perfetta conservazione, dal 1995 è tornata nella Marsica per una definitiva e legittima collocazione. Ricco e prezioso lavoro di pittura, scultura ed oreficeria, realizzato dalla scuola veneziana del sec. XIV, il trittico presenta un pannello centrale con la Vergine e il Bambino, scolpiti a bassorilievo, delimitato da una cornice con ventotto nicchie contenenti i busti del Redentore, degli Evangelisti e di Santi. I pannelli laterali sono entrambi divisi in dieci edicole ad arco trilobato in cui sono illustrate scene cristologiche dall'Annunciazione alla Gloria di Cristo nei cieli.
Sulla parete destra sono raccolti otto dipinti murali provenienti dalla chiesa di S. Pietro di Alba Fucens, che dopo il terremoto del 1915,furono staccati e trasferiti su nuovi supporti. I dipinti, eseguiti nel secoli XIV e XV, raffigurano l'Incoronazione della Vergine, la Crocifissione, un Santo Vescovo, la Maddalena, un Santo, la Madonna con Bambino; gli ultimi due, San Giacomo e Sant'Antonio Abate, rivelano un buon livello qualitativo, le figure costruite da una linea modulata e sinuosa, di tipica ascendenza gotica, sono probabilmente da ricondurre al Maestro del trittico di Beffi, valente personalità pittorica, autore in Abruzzo di numerose opere.
Il percorso museale continua con uno splendido dipinto del secolo XV raffigurante La Vergine, attribuito al pittore abruzzese Andrea Delitio. La pregevole opera è l'unico frammento di una tavola di maggiori dimensioni rimasta sepolta nel 1915 sotto il crollo della chiesa di S. Maria delle Grazie di Cese. Segue poi una scultura in legno scolpito e dipinto,raffigurante un Angelo reggicandela (sec. XV), proveniente dalla chiesa di S. Maria in Valleverde di Celano; l'opera, attribuita a Pietro Alemanno, manifesta nell'insieme una raffinata perizia tecnica.
Di discreto livello qualitativo sono i due capicroce (sec. XV) attribuiti a Giovanni da Sulmona, in cui sono raffigurati la Vergine e San Giovanni; essi costituivano in origine i terminali del braccio trasversale di un grande Crocifisso, oggi scomparso, custodito nella chiesa dei SS. Cesidio e Rufino di Trasacco.
Si ammira infine un dipinto raffigurante la Vergine, datato 1478 e firmato da Alfano da Rieti, fruibile solo parzialmente a causa di ampi spazi lacunosi.