La Vergine
- Appartenenza oggetto
- Proprio
- Categoria
- Dipinto
- Nazione, Regione, Provincia
- Italia
- Citta'
- Celano
- Luogo di conservazione
- Museo d'Arte Sacra della Marsica
- Luogo di collocazione
- Sala IV
- Materia e tecnica
- Tempera su tavola
- Autore
- Andrea Delitio
- Datazione
- Prima metà del sec. XV
- Provenienza
- Avezzano (AQ) - fraz. Cese - Chiesa di S. Maria delle Grazie - Visualizza sito
- Dimensioni
- h. 46 cm, largh. 61 cm
- Diritti oggetto digitale
- Soprintendenza PSAE - L'Aquila
Descrizione breve
Nella piccola tavola è raffigurata la bella Vergine, dai raffinati lineamenti , con labbra sottili e con gli occhi appena socchiusi , incorniciati da "sfreccianti sopracciglie"; il capo , lievemente inclinato, coperto da un manto blu con una bordatura dorata a motivi geometrici , è circondato da un'aureola color oro , in cui si legge: AVE MARIA GRATIAPLENA DOMINUS T(ECUM). E' visibile, solo parzialmente, il dossale del trono decorato da delicati motivi floreali.
Bibliografia
M. FEBONIO, Historia Marsorum, Napoli 1678
F. BOLOGNA , La Madonna di Cese e il problema degli esordi di Andrea Delitio in Architettura e arte nella Marsica 1984-1987, II Arte, L'Aquila 1987
M. R. GABBRIELLI, Inventario degli oggetti d’arte d’Italia, vol. IV , Roma 1934
M. DI DOMENICO, S. Maria di Cese, Roma 1996
R. MANCINI, M. MEZZOPRETE, G. PALMA, Il Museo d’Arte Sacra della Marsica, Avezzano 1997
ANDREA DELITIO, Atti del convegno a cura di L. Lorenzi e R. Mastrostefano, Celano -30 settembre 2000
M. C. NICOLAI in D’Abruzzo, Anno XXI, n. 83, Trimestrale- Autunno 2008
A. SARAGOSA in Testimonianze preziose , capolavori sacri svelano la loro storia, L’Aquila 2008
M. MACCHERINI, L’arte aquilana del Rinascimento, L’Aquila 2010
Commenti
L'opera, rimasta sepolta sotto il crollo nel sisma del 13 gennaio 1915, è l'unico frammento superstite di una pregevole tavola di maggiori dimensioni che in origine era collocata sull’altare maggiore della chiesa . Oggetto di grande ed antica devozione popolare , ancora oggi rappresentativa di sentita devozione mariana, l’icona viene riconsegnata , nel giorno della festa patronale, a fine agosto , alla comunità di Cese, per essere esposta in chiesa alla vista dei tanti fedeli e portata in processione. La frammentarietà non ne consente, purtroppo, una lettura completa: la raffinata e delicata Vergine probabilmente era seduta in trono, con in braccio il Bambino verso cui rivolge amorevolmente lo sguardo. Stilisticamente nel dipinto si riscontra uno stretto legame con la pittura senese, e mentre al Maccherini appare come un’opera interamente legata alla cultura trecentesca , Ferdinando Bologna , proponendo una datazione tra il 1439 e il 1442, riferisce l’opera agli esordi giovanili del più affascinante pittore abruzzese del Quattrocento , Andrea Delitio, La tavola è stata restaurata nel 1993, dal consorzio R.O.M.A di Giuseppe Giordano.