La conca del Fucino

Il lago del FucinoLa conca del fucino ospitava in passato un lago di notevole estensione (circa 150 kmq) il terzo dei laghi italiani, il più vasto bacino lacustre dell'Appennino. Alimentato da numerose sorgive e corsi d'acqua, il lago non possedeva però emissari naturali era perciò soggetto aforti variazioni del livello delle acque che causavano gravi danni ai campi e ai centri abitati circostanti.
Già in epoca romana Cesare aveva pensato al prosciugamento del lago, nel 52 d. C. il progetto fu ripreso da Claudio che nominò soprintendente ai lavori il liberto Narciso. Fu realizzata una galleria sotterranea che, passando sotto il monte Salviano e i campi Palentini, convogliava le acque del lago nel fiume Liri; il collegamento tra le acque del lago e la galleria era attuata per mezzo di bacini di raccolta. L'impresa, che suscita ancora oggi un grande interesse per le tecniche di costruzione utilizzate che richiesero molti anni di duro e faticoso lavoro, comportò enormmi difficoltà per l'areazione e per il trasporto del materiale di risulta, superate con la costruzione di alcuni cunicoli o gallerie inclinate e numerosi pozzi di servizio che verticalmente raggiungevano il piano della galleria.
Dallo studio dell'opera si può ipotizzare che i romani non vollero prosciugare il lago ma solo un afascia periferica dell'alveo per guadagnare terre da destinare all'agricoltura; l'impresa tuttavia riuscì solo in parte e le acque tornarono ai limiti originari nel V-VI sec. d. C.
Il progetto del Montricher prevedeva la costruzione di una nuova galleria, di dimensioni maggiori e ribassata di quota rispetto alla precedente, che ripercorrendo il tracciato romano consentisse di mantenere nel tempo il bacino a secco.
I lavori per la costruzione del nuovo emissario, lungo 6301 metri, iniziarono La piana del Fucinonel marzo 1856 e terminarono nel 1870; le acque scomparvero definitivamente dai punti più bassi della pianura nel 1875. Seguirono poi i lavori di sistemazione idraulica dell'alveo con la realizzazione di un sistema di canalizzazzione costituito da una fitta rete di canali minori e da un collettore principale che confluisce nell'emissario attraverso un regolatore delle acque sito in località Incile.
Al lago furono sottratti circa 13.000 ettari di terreno molto fertile fatto oggetto di un intenso sfruttamento produttivo, dal quale è derivata la ricchezza dell'intera economia marsicana.